29 ottobre 2021 | Graziano Giacani
Dal centro storico all’università. Due ecosistemi che tante volte si intersecano, ma al tempo stesso anche due mondi che, nonostante la simbiosi logistica, possono essere distanti e mantenere la stessa lontananza che spesso si incontra tra pratica e teoria, tra ideali e realtà, tra accademia e mestiere.
“Un tipo di innovazione utilissima al nostro bel paese potrebbe nascere proprio dall’annullamento di questa distanza, anzi proprio dalla coesione tra chi crea vita sociale ed economica a partire dai piccoli centri urbani, e chi forma giovani menti ad avere una visione ampia e profonda delle discipline centrali per la crescita sociale ed economica in cui siamo quotidianamente immersi.”
Con questo intento, una vecchia conoscenza della nostra agenzia, Riccardo Silvi, ora docente di Marketing Territoriale e Organizzazione Eventi all’ Università degli Studi di Urbino, ha improntato il percorso formativo del corso proprio sui concetti sviluppati insieme, che ci hanno portato a creare un evento nazionale di confronto come il Brand Festival, il festival italiano dell’identità, e a realizzare con Hoepli editore “Inversione di Marca”, oggi titolo universitario nel suo corso, in cui mettiamo al centro del branding il necessario equilibrio tra desiderio, cultura e business per la performance di ogni progetto.
Nell’incontro che abbiamo tenuto con gli studenti di Urbino non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di mettere al centro l’esigenza, oggi viva più che mai, di definire un’identità territoriale che sia forte e salda, capace di dar valore a tutto il contesto, ma soprattutto la necessità di trovare un nuovo equilibrio fra il territorio e tutti i suoi attori: dalle imprese agli abitanti alle persone. Diventa necessario un nuovo modo di guardare al contesto, non più percepito come un’eredità importante ma passiva, pesante e a sé; ma riconoscendolo come la culla del nostro patrimonio culturale che è risorsa strategica per tutta la comunità, la società del presente e del futuro, l’economia e tutti gli aspetti della vita collettiva.
Abbiamo voluto condividere con i ragazzi un esempio concreto, che possa dar loro una reale percezione della complessità della progettazione nel branding territoriale. La situazione che gli abbiamo portato nasce dal desiderio di alcuni gestori dei locali di Jesi di voler risolvere una situazione critica che si è formata nel centro storico della città, dove in pochi anni l’offerta sviluppata nell’intrattenimento e nella ristorazione ha portato migliaia di persone ad animare antiche piazze e vicoli causando disagi e tensioni di vario genere. Una situazione complessa che tocca temi fondamentali per la collettività come la vivibilità, la sicurezza, ma anche lo sviluppo economico e culturale che il settore della ristorazione può apportare al territorio.
In questo scenario non esiste uno strumento o un messaggio di comunicazione risolutivo in grado di creare valore aggiunto. Per questo la sfida di Premiata Fonderia Creativa è stata quella di costruire un nuovo posizionamento dell’esperienza enogastronomica locale, mettendo al centro lo sviluppo virtuoso della città attraverso le attività di accoglienza, ristorazione e intrattenimento. Sfida accettata dai professionisti del settore, che proprio con questo intento, hanno costituito un’associazione dedicata: Jesi Città da Vivere.
Un progetto nato dal territorio per il territorio, in cui si è cercato di coinvolgere attivamente ogni singola realtà in un percorso di confronto e di dialogo, al fine di conoscere e comprendere fino in fondo non solo le proprie esigenze, ma anche quelle del gruppo. Un primo pilastro progettuale a cui ha fatto seguito l’analisi dei trend e delle tendenze del mercato dell’accoglienza, test e interviste a turisti e cittadini, confronti mirati con enti ed istituzioni. Una visione ampia sulle tante dinamiche e valori che possono caratterizzare il territorio in una nuova armonia tra tutte le parti.
Si tratta di un lungo cammino che richiede impegno, voglia di mettersi in gioco e soprattutto il contributo attivo di ogni singolo attore del contesto di riferimento, in quanto ciascuno diventa protagonista essenziale del progetto. L’opportunità è coinvolgere in questo progetto i ragazzi dell’università, poiché possono offrire nuovi punti di vista e suggestioni per approdare a scenari innovativi e inesplorati, creando quella connessione tanto ambita tra la teoria e la pratica, tra accademia e mestiere, tra ideali e realtà, tra università e centro storico.
Il settore del marketing e della comunicazione deve favorire un dialogo continuo che parte dal basso integrando tutte le parti. Creare valore per i nostri territori è una sfida che ci riguarda tutti in prima persona, a cui possiamo partecipare in maniera attiva costruendo il nostro scenario ideale. In quest’ottica, l’interessante ruolo del marketing, della comunicazione e del branding, potrebbe essere quello di contribuire a creare piena consapevolezza delle minacce e delle opportunità, quindi dei plus e dei minus, per favorire un iter progettuale condiviso che metta al centro lo spirito di collettività.