31 luglio 2020 | Graziano Giacani
Ebbene sì, la nostra mente sofisticatissima, il nostro ingegno e la nostra scaltrezza nello scegliere un prodotto, un luogo di vacanza o qualsiasi altra cosa, non rimangono indifferenti alle sensazioni che viviamo in quel momento. Un buon odore, una bella sensazione tattile, una dolce melodia che risuona nell’aria, ci condizionano nelle decisioni di tutti i giorni. Non siamo fatti solo di carne ed ossa quindi, ma soprattutto siamo un insieme di sensazioni, di emozioni e di ricordi. Questo concetto cambia la prospettiva della comunicazione: non ci sforzeremo più di comunicare semplicemente la nostra offerta ma ci impegneremo a farla pregustare.
Per farlo occorre offrire un’esperienza multisensoriale, coinvolgendo l’udito, l’olfatto, la vista, il tatto e il gusto, fino a farli diventare parte integrante della narrazione comunicativa, creando intorno ad essi dei veri e propri percorsi sensoriali. Un’esperienza che dovrà essere vissuta attraverso profumi, sapori, suoni che ci comunicano l’essenza della nostra identità.
Dalla unique selling proposition alla unique experience proposition: la prima delle 4 parti di Inversione di Marca, edito da Hoepli, è dedicata proprio a questo argomento che diventa centrale per chi non vuole solo comunicare ma far vivere la propria verità.
Faremo un viaggio multisensoriale nei luoghi di culto e nelle brand church, nella creatività di Birra Galhop, “la birra più bevuta da nessuna parte”, nel sound branding con il compositore Cristian Carrara, nel branding olfattivo con Lorenzo Cotti, e nel branding gustativo con il professor Roberto Provana.
Buona lettura!